09/09/09 ................... 09/09/12
TRE ANNI.
E a volte
ancora non ci credo.
Quegli occhi
belli, quei capelli spelacchiati che finalmente si stanno degnando di crescere.
Quella
somiglianza. Secondo la maggior parte a papà. Per pochi a me. Per altri sei
tutta il nonno. Per me a volte anche alla
zia Chichi. Per altri ancora all’idraulico .. non si sa.
Tre anni
PIENI. STRABORDANTI di cambiamenti. Le prime parole. I primi discorsi. I primi
ragionamenti. Fino ad arrivare al momento in cui a volte le parole che dici
sono pure troppe!
Ricordo come
se fosse adesso il primo momento in cui
ho visto i tuoi occhietti. Due fessure a mandorla. Così a caldo ho pensato di dover
smettere di mangiare giapponese.
Mi ricordo
l’ospedale. Il dolore. La gioia immensa. La paura folle. Quella di non essere
all’altezza che poi mi accompagna sempre in ogni ambito della vita.
Sapevo fin
dall’inizio che non sarei mai stata proprio una di quelle mamme “standard”. E
avevo paura , per questo, di non essere abbastanza . Sia come madre , sia come
donna di casa. Perché io, in casa, non ci riesco a stare. Non ci sono mai
riuscita. Non perché in casa non si stia bene. Ma dopo un po’.. io devo andare.
E una brava mamma può andare ? Me lo chiedevo sempre .
Grazie a te
non c’è più stata l’esigenza estrema di andare. Spesso è proprio una scelta
spontanea rimanere.. ma soprattutto ho imparato che a casa è bello tornare .
E l’amore.
Un amore pazzo. Mai provato a quell’intensità.
Le manine
piccole. Piccolissime. E i piedini … no ecco.. i piedini no. Quelli li hai
presi da me. Mi spiace. Spero avrai più fortuna con le tette. Se hai preso
dalle zie sei a cavallo!
L’emozione
di prenderti in braccio. Eri così leggera. E infinitamente piccolina . Pesavi
due chili!
Oggi ne hai
dieci in più.. e anche se sei magrolina e non mangi un cazz, cominci a pesare.
O forse sono io che inizio a scricchiolare e non riesco quasi più a tenerti in
braccio.
Ricordo le
nottate in piedi, i biberon, le uscite con passeggino e bagagli. E la fatica. I
passaggi davanti allo specchio convincendomi fosse un quadro di Picasso per sentirmi meglio. Per fortuna è
tutto passato! Echecazz.
Ma non sei
passata tu. E ringrazio ogni giorno di averti vicina. Perché anche se sei una
nana e non capisci ancora le difficoltà e i problemi , sei incredibilmente
l’unica che mi aiuta a risolverli.
E cambi.
Continui a cambiare. E ragioni! Più di me (sì lo so questo è facile).
Ricordo la
domanda:
“MAMMINA HAI
FATTO UN LUNGO BIAGGIO PER POLTALMI LA BAMBOLINA?”…
Questo mi
hai detto quando sono tornata dal mio week end rigenerante con il senso di
colpa per averti lasciata due giorni ….. e mi hai fatto ridere.. e mi hai fatto
pensare. Io ti ho portato un regalo e tu hai utilizzato il regalo per dirmi la
cosa giusta. Sei incredibile.
Anche quando
mi cade qualcosa E MI DICI SDRAMMATIZZANDO E RIDENDO “mammina hai fatto
casinoooo!!”….
Ti adoro
quando al mattino mi svegli con un bacio .. magari un po’ meno quando lo fai
prima delle otto e mi dici “MAMMA AZZATI !”… “CI SIAMO SBEGLIATE EVVIVAAA!”..
no ascolta bella ti sarai svegliata tu forse!
E le lotte
per metterti le mollettine sui capelli. Le urla e gli strilli. E poi te le
metti da sola. E sembri una pazza. O le metti a me di nascosto. Come quella
volta che sono arrivata al lavoro con Winnie Pooh in testa. Grazie.
E la tua
malsana intraprendenza nel fare i salti dal divano “MAMMAAA QUADDA COME SATTO
IN ATTOOO!”… e il cuore che mi si ferma ogni volta con l’immagine di te che fai
parte integrante del pavimento. Di faccia.
E la mia
educazione sul trattare bene i gatti che va a farsi fottere con un semplice
“MAMMA HO FATTO BAGNETTO A CESALINOOOOOO”….. Cesalino dalla vasca ringrazia.
Ti guardo spesso. Ti osservo. E tu quando te
ne accorgi mi fai quello sguardo timido e adorabile.
E sei diventata alta. E sembri ancora più
grande quando non ti vedo da due giorni. A volte lo sembri già dalla mattina
alla sera quando torno dal lavoro. Ci sono volte in cui cresci durante l’arco
di una giornata. Una parola che dici, un ragionamento che fai, un’espressione
nuova sul musetto.
E vorrei
tanto che la vita per te fosse sempre bella. Anche se saranno proprio le cose
brutte a formare il tuo carattere.
E vorrei
tanto che tu sia sempre felice. BANALE. Ma non per una madre.
Anche se so che la felicità non è sempre
possibile. Ed è proprio quando non sei felice che impari di più.
E vorrei
tanto, sbagliando, che tu non ti innamorassi. Vorrei solo che tu fossi amata e
basta. Perché l’amore fa male. Ma ti innamorerai e ti vedrò piangere e avrò
voglia di ucciderlo. Ma poi ti farà bene. Perché solo attraversando il dolore
tu imparerai a vivere. E saprai che l’amore è anche soffrire. E se ami soffri.
E più l’amore sarà forte e più potrai farti male. E bene allo stesso tempo.
Siamo
destinati. Chi non prova sentimenti forti, non prova sofferenza, ma non sente
nulla. E noi siamo gente che sente tutto. E tu sei già una di noi. Ho visto la
tua espressione addolorata quando Simba piange il suo papà. E la tua
espressione di gioia quando il principe sveglia Biancaneve. Cazzo. A svegliare
il principe non ci pensa mai nessuno!
E dovrò io
essere la prima a non farti male col mio cinismo. Dovrò smetterla di dirti che
il principe azzurro non esiste. Perché tu DEVI sognare. Ne hai tutti i diritti.
Mi verranno meglio i racconti su BABBO NATALE. Meglio di niente no?
E vorrei
tanto che anche per te l’amicizia fosse importante … vorrei tanto che tu
capissi presto che quella vera ti salverà sempre insieme alla tua famiglia. E
che saranno pochi quelli veri. Ma se avrai la fortuna di incontrarli avrai uno
dei beni più preziosi.
E avrei
tanto voluto che tu non provassi il sapore amaro della perdita. Ma per assurdo
nel tuo piccolo cuore l’hai già provata. E sei stata più brava di me.
Sei spesso
più brava di me.
Forse alla
tua età, ero più brava anch’io.
Ma non
riesco ancora a non piangere quando andiamo al cimitero e ti arrampichi per
arrivare alla foto e dare un bacio al nonno. Non so se mai ci riuscirò . Mi si riempiono gli occhi di lacrime ogni
santissima maledetta volta.
Come ogni
volta che mi chiedi di lui … e mi ricordi
dov’è … in cielo …. Con le stelle …. E lo fai in modo così leggero e
naturale che ingoio il groppone in gola . La tua innocenza rende tutto più
facile da sopportare.
E l’inserimento all’asilo … pensare che avresti avuto
problemi a staccarti da me … e invece li ho avuti più io. Tu, spavalda col tuo
grembiulino rosa e io fragile in equilibrio sui tacchi sperando che nessuno
intuisse l’immenso sforzo che stavo facendo per vincere la mia voglia di
piangere.
Chi
l’avrebbe detto?
A volte
ancora mi giro , ti guardo e mi chiedo “ma l’ho fatta veramente io?”… e quando
mi rendo conto che la risposta è sì , penso che alla fine sei l’unica cosa nella mia vita che mi è riuscita
veramente bene.
BUON
COMPLEANNO BISCOTTO DELLA MAMMA.
TI AMO
TANTO.
LA TUA MAMMA
SGANGHERATA.