Entriamo in quel luogo dove nessuno spererebbe mai di
entrare. Loro ci aspettano quasi entusiasti.
“Allora la foto è stata rifatta
dato che l’altra non andava bene. E il monumento? Vi è piaciuto il lavoro? L’abbiamo
fatto bene eh? Quindi, dicevamo, la foto, questa in cui è venuto più chiaro o l’altra?..
quale preferite?”.
Tre donne diverse. Tra silenzi diversi. Lo stesso dolore.
Nessun suono è uscito da nessuna bocca. Si è alzato solo il braccio di mia
sorella, tremante , ad indicare la foto scelta. E io e la mamma a fare un cenno
di consenso.
Poi sono venuta da te. Davanti al bellissimo monumento. Che
bel lavoro hanno fatto. Ho fissato per un quarto d’ora quel cuore in marmo.
Rovesciato. Come i nostri. E ho pianto chiudendo gli occhi per dimenticare le
foto e avere il tuo viso davanti.
... i silenzi, i gesti, i ricordi, il pianto
RispondiEliminaun unico dolore che, come un freddo cuneo, si insinua, lancinante, tra i cuori
rovesciati, divisi ma vicini
che palpitano insieme
come le ali di una farfalla
sembrano immobili
per un attimo
quello necessario
ad unirsi
ancora una volta
per sempre...
bellissimo quello che hai scritto... e non sai quanto sia appropriato riguardo alle ali di farfalla. Grazie.
RispondiEliminagrazie a te
Eliminanell'immagine del cuore vedo ali di farfalla...
nelle tue parole sento amore e dolore, profondi e sinceri...
ma anche speranza e futuro, come deve essere...
buona giornata!
Buona giornata a te....
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